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FAO IGG/Tea – Report 2016

La FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, forte sostenitore dei piccoli coltivatori a livello globale, avverte dei  gravi impatti  causati del cambiamento climatico nel suo ultimo rapporto sullo stato dell’agricoltura globale.

La FAO promuove la coltivazione del tè come una fonte importante di reddito nelle zone in cui non è possibile far crescere altre colture alimentari. “Il tè è il principale contributo per il sostentamento di milioni di piccoli agricoltori”, scrive Kaison Chang, segretario del Gruppo Intergovernativo  sul Tè della FAO (IGG/Tea).

Ha detto che la produzione del tè ha portato $ 14 miliardi agli agricoltori nel 2014 con un commercio mondiale stimato a 5.61 miliardi di dollari. Questi guadagni “contribuiscono in modo significativo al finanziamento delle spese per le importazioni alimentari dei paesi esportatori di Thè. Ad esempio, in Kenya e Sri Lanka, i proventi da esportazione, rispettivamente di $ 1.15 miliardi di dollari e $ 1.63 miliardi di dollari, hanno finanziato più del 60% del costo totale delle importazioni alimentari del Kenya ed il 63,8% di quello dello Sri Lanka nel 2014. ”

La sicurezza alimentare ha assunto una nuova urgenza secondo i risultati nello Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura nel 2016. I rendimenti delle colture di cereali sono in calo e i cambiamenti climatici stanno portando ad una perdita di contenuto nutrizionale di alcuni alimenti. Gli effetti negativi di temperature più alte sono più gravi nei  paesi in via di sviluppo, indicando le prospettive funeste per la loro autosufficienza alimentare, secondo la FAO.

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Le mutevoli condizioni climatiche rovinano il raccolto del Thè in India

“Non vi è alcun dubbio che il cambiamento climatico interessa la sicurezza alimentare”, ha detto il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva durante la presentazione della relazione dello stato dell’Agricoltura. ” Il cambiamento climatico sta riportando le stesse incertezze che avevamo quando eravamo tutti cacciatori e raccoglitori. Non possiamo più essere sicuri che raccoglieremo il raccolto che abbiamo seminato “.

Tale incertezza si traduce anche in volatilità dei prezzi alimentari, ha osservato. “tutti stanno pagando per questo, non solo coloro che soffrono la siccità.”

I coltivatori di tè stanno vivendo un calo dei rendimenti ed un aumento dei costi di gestione per lo sviluppo di strategie di coping, scrive Kaison Chang. “I cambiamenti climatici incidono sulle condizioni meteorologiche locali (ben visibile sono le mutevoli tendenze delle precipitazioni con conseguente inondazioni e frequenti e siccità, oltre all’aumento della temperatura, i cambiamenti di umidità e ore di sole) e aggravano ulteriormente la situazione”, scrive.

 

Un approccio universale per l’identificazione e la raccomandazione per coltivare efficacemente il tè  non è pratico, secondo R.M. Bhagat,  vice direttore FAO e coordinatore del gruppo di lavoro del tè. “È essenziale sviluppare in ogni paese  misure di adattamento specifiche regionali per la lotta contro i rischi del cambiamento climatico, nello stesso tempo è necessario condividere le crescenti conoscenze tra  le nazioni produttrici”, scrive.

Una stretta osservazione delle tendenze climatiche suggerisce che in alcune regioni le zone di coltivazione del tè possono essere estese a nuove aree ed ecosistemi, e il periodo di raccolta può essere allungato nelle regioni subtropicali. Bhagat conclude: “sono necessarie misure di adattamento sostenute  dal governo, dalla comunità  e l’intervento della tecnologia per  mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici.  La promozione del know-how indigena su questo argomento ha anche bisogno di essere integrato con le nuove tecnologie scientifiche di mitigazione ed adattamento “.

La FAO e il rapporto dello Stato dell’Agricoltura sottolinea che il successo nel trasformare i sistemi alimentari e agricoli dipenderà in gran parte dai piccoli proprietari con una urgenza nel sostenerli nell’ adattamento ai cambiamenti climatici.

I paesi in via di sviluppo sono la patria di circa mezzo miliardo di famiglie di piccoli proprietari agricoli che producono alimenti e altri prodotti agricoli in condizioni agro-ecologiche e socio-economiche notevolmente diverse. Le soluzioni devono essere adattate a tali condizioni; non vi è alcun one-size-fits-all fix, ha detto da Silva.

 

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Foto: Mr Kaison Chang (Segretario IGG/Tea) insieme ai delegati presso il Gruppo Intergovernativo sul Tè della FAO, rispettivamente dello Sri Lanka Ms. Janaki Kuruppu, presidente Sri Lanka Tea Board e dell’Italia Mr Marco Bertona presidente ADeMaThè Italia

Nel corso della riunione intersessionale del Gruppo Intergovernativo sul Tè della FAO (IGG/Tea), organizzata da ADeMaThè ad EXPO Milano 2015, il Gruppo ha convenuto che il Gruppo di Lavoro sui Cambiamenti Climatici pubblicasse un opuscolo sulle strategie comuni adottate da tutti i Paesi produttori di tè. Chi fosse interessato a ricevere la pubblicazione, ne può fare richiesta direttamente al delegato italiano presso il Gruppo Intergovernativo sul Tè della FAO, il signor Marco Bertona, email: marcobertona@maestridelthe.it

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