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La Genziana nei testi antichi – Parte 1

ERBORISTERIA TRADIZIONALE di LUIGI GIANNELLI

E’ con Piacere che introduciamo una serie di articoli un po’ fuori tema ma di incredibile interesse.

Il Dott. Luigi Giannelli, Chimico, Tecnologo Farmaceutico non ché Erborista conosciuto per la sua esperienza  e per le sue ricerche improntate sull’antica erboristeria mediterranea, ci offre la possibilità di scoprire antiche proprietà perdute delle erbe mediterranee., che da oggi pubblicheremo in più capitoli.

 

Dioscoride e Galeno

La foto è stata fornita dal Dott. Giannelli ed è stata scattata a Campo Catino (FR) durante un’escursione guidata da Marco Sarandrea.

Dioscoride

Materia Medica, Libro III, Cap. 3: «Credesi che la Gentiana fosse ritrovata da Gentio, Re dell’Illiria, dal quale si prese ella il nome.

…[Tralasciamo la descrizione botanica, che comunque ci conferma che Dioscoride parla proprio della Gentiana lutea L. che a noi interessa]…

La radice è lunga, grossa e amara; nasce nella sommità degli altissimi monti, in luoghi ombrosi e ricchi di Acqua.

La radice ha la Virtù di scaldare e di astringere. Bevuta con Ruta, Pepe e Vino, al peso di due dracme (circa 7 g), giova ai morsi dei Serpenti.

Vale una dracma (3,4 g circa) del suo succo ai dolori laterali [dei fianchi], a coloro che cadono dall’alto, alle ulcerazioni e agli spasmi.

Si beve con Acqua utilmente per i difetti del fegato e dello stomaco.

Messa la radice in forma di collirio [in forma di soluzione liquida] nella vagina delle donne incinte, favorisce il parto; messa nelle ferite, come si fa con il Licio

[pianta non identificata nell’area europea], le cicatrizza; è grande e vera medicina per le ulcere cavernose.

Il suo succo vale al massimo grado per tale azione; è utile come applicazione alle infiammazioni oculari; si mette nella forma liquida nelle affezioni acute in luogo dell’Oppio.

La radice sana le vitiligini.

Il succo si prepara in questo modo: si contunde la radice [nel mortaio] e si lascia cinque giorni a mollo nell’Acqua, con la quale si fa poi cuocere abbastanza a lungo che rimangano quasi le radici e basta; quando è raffreddato quanto ottenuto, si cola la detta decozione concentrata e si torna a cuocere finche non assume la consistenza del Miele, e così si conserva in un vaso di terracotta».

Galeno

Dal VI Libro de Le Virtù dei Semplici Medicamenti: «La radice di questa erba è molto efficace quando ci sia bisogno di assottigliare/ fluidificare, ripulire, ripulire asciugando, e aprire le ostruzioni. E non c’è da meravigliarsi di questi effetti, essendo essa amarissima».

Ringraziamo Il Dott. Giannelli, proprietario della rinomata erboristeria Hortus Mirabilis,  autore dei testi e della foto che accompagna l’articolo, nonchè la rivista L’erborista,  edita da Tecniche Nuove, per la disponibilità e la preziosa collaborazione.

Fonte: L’Erborista n.2/2017, pag. 46 a 49

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