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Le origini del Bò cha – Il tè tibetano al burro di yak

I monasteri buddisti a 5000 metri di altezza, i colori dei cieli tersi, il clima rigido del Tibet. È in questo scenario che andiamo a scoprire il bò cha, il rito del tè tibetano.

Una leggenda narra che nel 641 d.C. la principessa cinese Wencheng, lasciò la sua terra d’origine la Cina e viaggiò verso il Tibet per sposare Songtsen Gampo, il trentatreesimo re della dinastia di Yarlung del Tibet.

Questo matrimonio misto, ha avuto anche risvolti politici, portò la fine del conflitto tra due regimi e cosa più importante, innescò un aumento degli scambi culturali tra le persone Han (i cinesi propriamente detti) e i tibetani. Come risultato, alcune usanze Han hanno cominciato a radicarsi nella vita quotidiana dei tibetani, tra queste anche il rito del tè.

Ogni anno la Cina esportava in Tibet enormi quantità di tè in cambio di cavalli da battaglia per l’esercito e proprio così questa bevanda sarebbe diventata la preferita dai tibetani, in una versione però molto, molto diversa dal solito.

Il tè tibetano al burro di yak

Il Bò cha è una bevanda molto lontana dal classico tè indiano o cinese. Si tratta di una miscela di foglie di tè con burro di yak, sale, latte e bicarbonato, il tutto mescolato in un cilindro di legno. Non importa dove si è diretti, in Tibet ci sarà sempre una tazza bollente ad accogliere l’ospite come segno di benvenuto, un compagno amichevole per nomadi e viaggiatori. Si dice che i tibetani arrivino a bere da 40 fino a 60 di piccole tazze di bò cha al giorno per la nutrizione e l’idratazione. Un’abitudine quotidiana, dal mattino alla sera, dopo i pasti, durante le preghiere o semplicemente durante le conversazioni tra amici e familiari.

Come in Cina, anche in Tibet il tè è sempre stato un rito essenziale dell’ospitalità. L’ospite viene accolto vicino al focolare, il centro della vita domestica. Il tazza del tè viene riempita sino all’orlo per scongiurare la mala sorte.

Tè Tibetano al burro di Yak – Il tè tibetano si divide in quattro categorie:

 Tè puerh
 Tè Plain
 Tè al burro
 Tè dolce

La preparazione del bò cha è lunga e complessa, un vero e proprio rituale. Quando l’acqua raggiunge l’ebollizione, si aggiungono le foglie di tè verde o nero, facendo scendere gradualmente la temperatura per 3-5 minuti, anche se questa fase può durare ore. Il tè dal colore molto forte e intenso viene poi riposto in un cilindro di legno, in cui sono versati latte e burro di yak, sale (meglio se rosa dell’Himalaya) e bicarbonato. Tutti gli ingredienti sono infine emulsionati fino ad ottenere un liquido della giusta consistenza.

Ne abbiamo parlato in questa LIVE con Daniele Croce sui diversi tipi di infusione

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